Perché ci sono due Maroni, in realtà: uno è il Maroni che dice le cose, l'altro è quello che dopo averle dette poi non le fa. Insomma uno è quello che vorrebbe essere, l'altro è quello che è stato anche se alla fine il Maroni che ci troviamo davanti è uno solo, quello che ha governato con Bossi (e Berlusconi, e Tremonti...) e che adesso si candida nuovamente come se non avesse avuto parte alcuna negli ultimi vent'anni di politica nazionale e regionale.
E' lo stesso Roberto "Bobo" Maroni che voleva tanto andare da solo ma poi ha pensato bene di portarsi dietro (ancora!) l'altro Roberto, Formigoni, quello accusato
di corruzione e associazione a delinquere. Se ne erano dette di tutti i colori e ora parlano di "continuità imbattibile".
Il Roberto Maroni che rivendica la buona amministrazione della Giunta lombarda è la stessa persona che un minuto più tardi si vanta di averla fatto cadere. E'
sempre il "barbaro sognante", ma a forza di sognare s'è dimenticato di essere stato al governo senza che ciò portasse alcun giovamento al Nord e all'Italia: non ha abbassato le tasse (anzi), non
ha migliorato i servizi, non ha semplificato la vita dei cittadini, non ha reso l'Italia più forte a livello europeo, anche perché l'Europa che oggi si invoca lui l'ha sempre
contrastata. Vedi il documento "I due Maroni"
Nel breve documento troverete un po' di tutto, dalle tante promesse leghiste cadute nel vuoto, nonostante la Lega sia stata al governo con Berlusconi per
lunghi anni e ancora ci si candidi, alle "nuove proposte", che quando va bene sono vaghe e quando (più spesso, direi) va male sono semplicemente assurde.
E' un documento, quello
allegato, realizzato da Stefano Catone e da Elly Schlein per Pìpol e PD Lombardia: ci troverete
punto per punto le contraddizioni e le falsità di un passato che Maroni vorrebbe farci dimenticare.
Ma noi non glielo permettiamo. Facciamo girare!
Un caro saluto e buon lavoro a tutti noi,
Roberto Rampi
Responsabile regionale Organizzazione PD lombardo