In questo suo nuovo libro Veltroni parte dalla considerazione che la sinistra ha nel cambiamento la sua stessa ragione di esistere.
Se appare conservatrice – e succede troppo spesso – la sinistra smette di assolvere il suo compito storico che è sempre stato quello di trasformare, innovare.
Non si è sinistra se non si disegna, specie in un momento così drammatico, un'idea di società nuova, una visione capace di riaccendere entusiasmi.
Veltroni muove dal grave insuccesso elettorale e dal profondo disagio all'interno del Partito democratico nella recente fase politica per spingere a una svolta radicale.
Ripropone il ritorno al progetto originale del partito nuovo come unione delle migliori culture riformiste, aperto alla società, inclusivo e a vocazione maggioritaria. Quel progetto che aveva suscitato tante speranze e nelle elezioni del 2008 aveva ottenuto il 34% dei consensi.
Analizza la crisi della democrazia italiana e apre un dibattito sul sistema semipresidenziale e sulla ridefinizione del rapporto tra società e politica
Contro l'egoismo sociale dominante, formula la proposta mai così esplicita, di un patto tra i produttori, tra i lavoratori senza lavoro e gli imprenditori senza impresa, un patto per una “crescita felice” fondata sulla qualità e su nuove forme di partecipazione dal basso.
Indica tre parole chiave per dare senso ad un progetto riformista: responsabilità, comunità, opportunità.
In questo senso vanno le proposte sull'immigrazione, con la cittadinanza ai figli degli immmigrati, o quelle sui diritti civili, per il riconoscimento legale del matrimonio fra persone che si amano, a prescindere dal loro sesso.
Questo libro è un appello, sincero perché scritto da una posizione ormai esterna ai ruoli della politica, affinché la sinistra possa conquistare il cuore e il cervello della maggioranza degli italiani, perché torni ad apparire la forza della speranza e del cambiamento. Non c'é tempo da perdere.
Vedi la presentazione del libro nella trasmissione “Che tempo che fa”
Franco Monti