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http://www.blogdem.it/como/files/2012/01/green-economy-ECF.jpgL’attuale crisi, a cui stiamo pagando un elevato prezzo in termini di occupazione e perdita di reddito reale, impone una radicale riflessione sul modello economico e sociale, da costruire per il futuro.

La parola d’ordine prevalente delle forze politiche che appoggiano il governo è: adesso bisogna concentrasi sullo sviluppo, la cosiddetta “fase2”. Con ciò si intende, implicitamente, ritornare a consumare e produrre come prima e più di prima, in modo da far aumentare il PIL, creare nuovi posti di lavoro e considerare chiusa, con sollievo, la parentesi recessiva.

Coltivare l’illusione che tutto possa ritornare come prima è però una clamorosa illusione, che  poterebbe rivelarsi un errore strategico. Ci troviamo infatti in un quadro globale, di aumento della popolazione mondiale, di accesso a livelli di benessere di vaste masse (Cina, India, Brasile…) impensabili fino a pochi anni fa, non conciliabili con un consumo inerziale di risorse naturali, ambientali ed energetiche, per loro natura limitate.

In questo quadro il nostro paese si trova, più e prima di altri, ad affrontare il problema di cambiare il modo di produrre e consumare, per non trovarsi impreparato a fronte dell’inevitabile, di non subirlo, ma farne occasione di una rinascita culturale e civile.

La sfida è di evitare un profondo impoverimento, il cui conto sarebbe inevitabilmente pagato dai più deboli e dai giovani, che creerebbe crescenti disuguaglianze e potrebbe avere serie conseguenze sulla coesione sociale e sulla qualità della vita. Al contrario si tratta di modificare i modelli di riferimento nella produzione e nei consumi per una maggiore armonia e sostenibilità con l’ambiente

Per ottenere ciò si deve intraprendere preliminarmente un percorso di consapevolezza   e di conoscenza, che devono poi tradursi in specifiche proposte politiche in una prospettiva di governo del paese.

Un contributo significativo in tale senso, in termini di proposte, è dato dal “decalogo” sviluppato dagli Ecologisti Democratici, che si propone di indicare una ricetta “verde” come base per uscire solidamente dalla crisi. (vedi documento)

Di questi aspetti si parlerà nel corso della festa del Circolo Basso Lario, che si svolgerà a Maslianico sabato 30 giugno e domenica 1 luglio, il cui tema guida sarà l’ambiente e l’economia verde. Lo slogan “Ambiente, lavoro, solidarietà – Una nuova economia per un futuro possibile” vuole sottolineare che la salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente crea nuove opportunità di lavoro e porta a una nuova, e più profonda, solidarietà sociale, in grado di garantire uno futuro alle nuove generazioni ed evitare un collasso completo dell’ambiente e delle condizioni di vita. 

Carlo Bonetti

Tag(s) : #Economia e Ambiente